Le “bolle temporali” di Monteriggioni

La manifestazione di Monteriggioni è da tempo un punto di riferimento nel panorama delle feste medievali italiane. Da quest’anno inizierà ad esserlo anche per coloro che svolgono attività di rievocazioni/ricostruzione storica: in altre parole, di living history. 

Le premesse delineate nel programma della manifestazione sono infatti riferite ad una maggiore attenzione verso i particolari ricostruttivi delle epoche storiche e alla loro spettacolarizzazione. A nostro avviso è un ottimo veicolo per far “vivere” il medioevo tramite una completa immersione in una sorta di viaggio nel tempo. Questo tuffo nel medioevo avverrà attraverso delle “bolle temporali” ovvero delle location distinte per epoche: l’altomedioevo (VI-VIII secolo), l’epoca comunale (XIII secolo) e l’epoca delle campagne mercenarie (XIV secolo).

Ogni zona o “bolla temporale” sarà ben delimitata e dotata di appositi spazi per il combattimento, per il tiro a bersaglio (ascia, arco, balestra ecc.) e “zone produttive” dove gli artigiani-ricostruttori potranno agire. Prevedendo spazi appositi saranno attivi cavalieri in armatura e bardatura storica impegnati in giostre e tornei.

Nelle vie e nei vicoli saranno presenti artigiani storici, esterni ai gruppi di ricostruzione, con merci in vendita e artigiani ricostruttori.

Per riuscire a capirne di più, abbiamo chiesto al Prof. Marco Valenti (direttore scientifico della manifestazione) come fosse possibile coniugare la scientificità data dagli studi di archeologia medievale e le ricostruzioni del reenactment:

“Il mondo del reenactment è composto da tante anime. Non tutto lo è, come molti sono portati a pensare, storditi da quella vera e propria orgia italiana di rievocazioni e feste od eventi spesso solo pseudo antiche e non filologiche.
ll reenactment è cosa molto seria, anche nei suoi forti legami con l’archeologia sperimentale; tant’è che le operazioni degne di essere etichettate di qualità sono un mix formidabile fra rievocazione e ricostruzione.
Per prima cosa si deve fare chiarezza sui termini Rievocazione e Ricostruzione. La differenza è sottile ma c’è ed è ben marcata!
La Rievocazione è l’atto di rimettere in scena, più o meno fedelmente, fatti o situazioni storiche documentabili e ben riconducibili ad un periodo o un fatto storico. E’ rievocazione rimettere in scena la posa della prima pietra di Monte Imperiale del 1313 o sbarcare insieme ai Royal Marines sulla spiaggia di Portonovo per rifornirsi d’acqua potabile alla fonte del paese, così come è pure rievocazione sedere sotto un velario ed intrecciare fili di lana per creare passamaneria o risalire schierati un pendio erboso fino a raggiungere un finto muro di legno difeso da altri rievocatori in una rappresentazione di un’azione storica mai avvenuta ma plausibile.
La Ricostruzione, invece, è qualcosa di più profondo e parte da molto più lontano.
E’costituita da tutti quegli atti, fisici o intellettuali, rivolti al “ricostruire un determinato periodo storico”. Le ore passate in biblioteca a ricercare e interpretare fonti storiche, le dita rotte a colpi di spada mentre si impara ad eseguire una guardia in terza, le ore passate con indosso abiti storici e i chilometri fatti con le scarpe duecentesche per testarne la durata, l’odore di sudore e salsedine dopo una settimana di crociera storica indossando lo stesso paio di pantaloni e la stessa camicia.
La soddisfazione che si prova nel raccontare la Storia ai curiosi che si avvicinano all’accampamento o l’orgoglio nel mostrare un coltellino, storto e pieno di bozzi, e dire “l’ho fatto io a mano con le tecniche in uso qualche secolo fa” anche se l’apprendista del vero fabbro di “qualche secolo fa” l’avrebbe saputo forgiare cento volte meglio. Il profondo rispetto che si prova per Persone che ci hanno preceduto, anche le più umili, che diventano eroi solo per il fatto di essere vissute in epoche passate.
Tutto questo è ricostruzione… Qualcosa che conosce solo il ricostruttore e che è difficile da spiegare a chi è fuori da questo mondo o ne è coinvolto solo marginalmente.

In generale si può dire che la Rievocazione non dovrebbe esistere senza la Ricostruzione. E la Ricostruzione ha bisogno della Rievocazione per esternarsi.
Quanto è schema riassuntivo che con un po’ di fantasia ed ironicamente potrebbe stare a metà strada tra il giuramento di Ippocrate e le tre leggi della robotica di Asimov.”

Quindi i rievocatori non sono solo dei figuranti travestiti ma dei veri appassionati e studiosi della storia o almeno della parte di storia che vanno a rappresentare?

“ll vero rievocatore dovrebbe ricercare la propria soddisfazione nel presentare al pubblico una ricostruzione più fedele possibile del periodo storico rievocato.
Questo perché, se vogliamo ben vedere, la ragion d’essere della rievocazione/ricostruzione è proprio questo. Altrimenti potremo chiamarla travestimento, folklore, cosplay o altro.

Per il raggiungimento di questo risultato è necessaria una profonda e capillare ricerca storica (ma anche archeologica, iconografica ecc.) sul periodo e l’aspetto storico che si vuole ricostruire.

Di ogni particolare, bisogna addurre motivazioni storiche e, laddove non sia possibile (nella maggioranza dei casi quando si parla di determinati periodi storici), trovare soluzioni sperimentali plausibili e ben documentabili.

La ricerca storica, al pari della ricerca scientifica, non è immobile ma soggetta a evoluzioni e sconvolgimenti, spesso drastici, in grado di ribaltare teorie accettate da secoli.

Per questo il peggior errore che possa commettere un ricercatore (e così anche il rievocatore) è quello di fossilizzarsi ciecamente sul proprio punto di vista.

Ogni rievocatore dovrebbe partecipare od aver partecipato al mondo della Ricerca.

Questo gli consente di acquisire le necessarie competenze tecniche ed intellettuali che lo rendono in grado di presentare al pubblico una buona ricostruzione.
Chiunque decida di accingersi a ricostruire un aspetto storico avrà il dovere di documentarsi al meglio (e non solo per sentito dire) su quel determinato aspetto e sulla storia generale del periodo ricostruito.

La ricostruzione deve basarsi sui risultati della ricerca storica, seguirne i mutamenti, ed attingere a piene mani dall’esperienza dell’archeologia sperimentale. Infine, fondamentale caratteristica che deve contraddistinguere un rievocatore è la capacità di entrare nel personaggio ricostruito.
Non si tratta di recitare una parte ma entrare, per quanto possibile, nella mentalità di una persona del passato, discernere le conoscenze, la morale e il modo di agire del nostro secolo per imitare quelli dell’epoca ricostruita.

La difficoltà sta nell’”accettare il ruolo” e mantenerlo per tutta la durata della rievocazione senza, però, dimenticarsi del secolo in cui veramente viviamo e poter uscire
In pratica tenere sempre in mente che rievochiamo figure storiche ma che non lo siamo.”

Quali sono le figure e i personaggi che si andranno a “rievocare”?

“La sezione scientifica della festa conterà su due precise e ben definite figure di rievocatori: l’artigiano ed il guerriero. Talvolta le due figure si mischiano, altre volte sono invece ben distinte.

in questo affascinante mondo hanno una grande importanza le arti; cioè la riproposizione dei mestieri del passato che di per sè costituiscono un vero e proprio spettacolo. Per questo si è pensato alla presenza di molti artigiani ricostruttori in grado di vendere merce ma soprattutto di realizzarla sul posto dando spettacolo in quel senso. Questi ultimi interagiscono solitamente con il pubblico, svolgendo non solo una funzione di intrattenimento ma anche di divulgazione.

Per quanto riguarda gli armati, i cavalieri e i fanti saranno reclutati tra le migliori associazioni di gruppi storici presenti nel panorama italiano e che metteranno in scena rappresentazioni di duelli e battaglie in alcuni casi anche con l’impiego di una decina di cavalli montati con armature pesanti da parata.”

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Quindi ci saranno dei veri e propri set di ambientazione con scene programmate?

“I gruppi ingaggiati, scelti per l’accuratezza delle ricostruzioni e l’abilita nel maneggio delle armi bianche, avranno come attività principale lo svolgimento di un Torneo di Scherma a Impatto Pieno della durata di due giorni. Questa disciplina, molto sviluppata e seguita nell’ambito della rievocazione storica europea e, ultimamente, largamente praticata anche in Italia, prevede l’utilizzo di armature pesanti complete (con riferimento cronologico a partire dalla metà del ‘trecento fino alla fine del ‘quattrocento) e si conduce come un vero e proprio combattimento agonistico dove i colpi vengono portati con “tutta la forza” e il punteggio viene assegnato da giudici (in modo analogo agli incontri di boxe). Il divieto di eseguire stoccate (colpi di punta), leve articolari e altre tecniche pericolose, danno a questo tipo di combattimento un certo grado di sicurezza senza nulla togliere all’adrenalinica spettacolarità di questa pratica.

Di contorno verrà allestito un accampamento realizzato con oggetti e attrezzature che fanno riferimento alla fine del XIV secolo, dove i combattenti e i civili “vivranno”, svolgendo attività rievocava, per la durata del torneo. Vivere, o rivivere, all’accampamento significa presentare al pubblico uno spaccato di vita del mondo delle compagnie mercenarie alla fine del XIV secolo. Il pubblico potrà aggirasi tra le tende dove esperti rievocatori, gli stessi che parteciperanno al torneo, saranno in grado di fornire informazioni dettagliate sulla storia le tecnica e l’uso degli strumenti presenti.

In particolare si tratterà di far rivivere delle attività belliche, più o meno complesse, che seguiranno un regolamento studiato per mantenere una certa qualità ricostruttiva e un alto standard di sicurezza. Il tutto accompagnato dalle relative attività collaterali, come ad esempio vita cittadina e costruzione di opere difensive (barricate), senza mai dimenticare il divertimento, lo spettacolo e la possibilità di fare didattica.

Una parte dell’evento consisterà nella rievocazione e nella presentazione didattica della Cavalleria Medievale.

Questa rievocazione verrà presentata sotto due aspetti: il torneo cavalleresco e la didattica.

Il torneo cavalleresco sarà a cura di associazioni che praticano il combattimento a cavallo. Si svolgeràesternamente alle mura, in una zona che garantisca sicurezza per gli animali e il pubblico. Cavalieri addestrati si affronteranno in lizza scontrandosi con simulacri di lance da torneo fornendo uno spettacolo che raramente si vede nelle “feste medievali”.

Questa parte è stata affidata a quello che giudico il miglior gruppo italiano la Compagnia dell’Aquila Bianca capitanata da Roberto Cinquegrana.

La didattica, invece, sarà a cura di rievocatori/cavalieri che, in sella alle loro bestie perfettamente bardate, e rivestiti da armature perfette dal punto di vista storico, presenteranno al pubblico una ricostruzione fedele di quello che poteva essere un cavaliere in guerra nei vari periodi storici del medioevo.”

Per la “bolla longobarda”?

“In Italia esistono due gruppi di grande livello che inscenano un piccolo villaggio longobardo, svolgendo attività della vita quotidiana legate anche alle arti ed alla cucina, combattono in magnifichearmature dettagliatissime, eseguono il rituale del funerale longobardo alla perfezione. Si tratta di La Fara e di Fortebraccio Veregrense, che saranno presenti e con i quali interagisco con grande soddisfazione da alcuni anni. Giovani reenactors di livello altissimo.”

“La tematica trattata in questa edizione ha per titolo “L’Armi e gli Amori” e di come queste due sfere di fuoco, si sono intrecciate e hanno fatto scaturire esplosioni di passioni caratterizzanti l’intera umanità in ogni epoca ed in particolare nel Medioevo. La direzione artistica della manifestazione di Monteriggioni è affidata a Davide Riondino che ha magistralmente preso la regia della narrazione dei poemi medievali. Il suo approccio, senza semplificazioni e folklorismi, è stato da subito facilmente amalgamabile alle nostre ricostruzioni e siamo riusciti in modo molto naturale e spontaneo ad avere una sintonia di intenti che credo possa giovare di molto alla riuscita di dell’evento.

Vorrei comunque ricordare l’apporto decisivo di altre persone per gli aspetti organizzativi e gestionali della festa: in particolare Dario Ceppatelli (che sarà gran protagonista anche per la “bolla comunale” con il suo Gonfalone del Bufalo) e Luca Isabella per la parte scientifica e Matteo Marsan per quella artistica.

E vorrei ricordare anche l’apporto della locale associazione l’Agresto, fatta di persone molto esperte, il cui ruolo sarà importante per alcune componenti della festa: dal corteo di benvenuto, al matrimonio, alla collaborazione per gli spettacoli e tanto altro.”

Allora a questo punto non ci resta che aspettare il 18 di luglio per entrare in queste bolle temporali che si prospettano molto spettacolari e al momento stesso intrise di elementi storici/archeologici e letterari molto fedeli alle tematiche trattate.

L.P.

Per il programma e maggiori informazioni vai al sito ufficiale dell’evento

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